Amare lo sport è stato il più bel viaggio della mia vita
Benvenuto!
Partiamo da lontano…
Ho ben presente il momento della mia infanzia dove tutto ebbe inizio: ero una bambina irrequieta, facevo la seconda elementare, giocavo a tennis, lo sport che papà aveva scelto per me e in cui me la cavavo davvero bene. Finiti i compiti mi mettevo davanti la tv a sgranocchiare con gioia il mio panino con il formaggino Bel Paese, la mia merenda preferita. Un giorno inizia un nuovo cartone animato (Mila e Shiro)… guardo la prima puntata, poi la seconda, poi la terza… passa qualche tempo e mi rendo conto che quella ragazzina indisciplinata dai capelli rossi mi piace da impazzire.
Di lei amo la trasparenza, l’entusiasmo, la sbadataggine, il talento, la determinazione, la grinta, lo spirito di sacrificio, la voglia di arrivare.
E più di lei, mi piace quello che fa: gioca a pallavolo.
E quasi più di cosa fa, mi piace come lo fa: con il fuoco negli occhi.
Così, davanti alla tv, si è accesa la mia passione e non posso dimenticare con quale intensità ho imparato a sognare grazie alla scoperta di quello sport.
Ricordo ancora in che stanza della casa mi trovavo nel momento in cui ho comunicato al mio papà, con la decisione di un adulto :”Io vado a giocare a pallavolo!”. L’ho solo sentito brontolare qualcosa che ne faceva trasparire il totale disaccordo. Ma era troppo tardi: ero già innamorata della mia nuova scoperta!
Da lì a decidere il mio obiettivo, il passo è stato breve. Mamma mi racconta spesso il giorno in cui mentre lei era affaccendata nei lavori domestici le ho detto: ”Un giorno farò parte anche io della nazionale di pallavolo!”
Mi iscrivo alla scuola di volley del mio paese, la Pallavolo Crespano: alta, magra, con dei pantaloncini da ciclista viola e le Superga di tela… look discutibile e quando guardo le due- tre foto dell’epoca muoio dal ridere!!!
Avevo un allenatore, Enzo, che sembrava mister Diamond. Quando sbagliavi qualcosa o non ti buttavi in una difesa ti attaccava addosso un carrello di palloni… e a me piaceva da matti! 😀
Lui era molto severo, ma credeva in me, e mi ha insegnato ad usare la mia grinta per arrivare dove volevo: per questo non smetterò mai di ringraziarlo. Perché quella è stata la mia chiave.
Non vi sto a raccontare i dettagli di come poi obbligavo mio fratello minore ad allenarmi per ore in salotto lanciandomi decine di pupazzi di peluche… poverino… ma mi serviva un coach privato!!! :D
Ecco. È iniziata così, e con questa passione ho costruito quasi 30 anni di carriera tra pallavolo e beach volley.
Ho realizzato tanti dei miei sogni di bambina tra cui quello di “diventare un atleta professionista”.