Capita di vedere, ascoltare, percepire qualcosa che non ci torna.
Immediatamente la nostra mente inizia a viaggiare, a creare, a collegare, a cercare spiegazioni o conferme di quanto abbiamo sentito.
È istintivo, è naturale. È l’effetto di un processo di distorsione che la nostra mente opera.
E che non sempre ci fa bene.
Può essere utile sapere come uscire da questa condizione per evitare di creare castelli inutili, per evitare di stare male per una banalità, per evitare di investire energie e risorse importanti.
Se c’è qualcosa che non ti è chiaro nei confronti del tuo staff, o con un tuo compagno di squadra, o con una persona per te influente: chiariscilo quanto prima.
Evita la “lettura della mente”, che avviene più o meno così
– Sta succedendo questa cosa “alle mie spalle”… ne sono convinto!
– Quella persona pensa così di me perché tempo fa…
– Non sento la fiducia dello staff… lo leggo dalle loro espressioni e da alcuni atteggiamenti
– Io non le piaccio… non mi stima…
– C’è qualcosa che non va… lo vedo…
Per uscire dalla tua testa (dove abbiamo solo la nostra mappa del mondo) e per rendere più oggettive le informazioni che possono portarti a pensare quello che avverti, ti suggerisco di farti questa domanda:
COME FACCIO A SAPERLO?
Dopo esserti risposto a questa domanda, che potrebbe già da sola sgretolare alcuni dubbi inutili, è tempo di agire per “uccidere il mostro finché è piccolo”.
Vai da quella persona, o dalla tua compagna, oppure organizza una riunione con il tuo staff, e parlaci.
Uccidere il mostro finché è piccolo, significa prendersi la responsabilità di capire e di trovare una soluzione a ciò che ti sta turbando senza farla divenire una questione enorme.
Fallo non appena ti assalgono dei dubbi, soprattutto se riguardano persone con cui condividi il tuo prezioso tempo e i tuoi obiettivi.
Ecco come
1. Organizza un incontro, una riunione, una chiacchierata con la persona, o le persone coinvolte
2. Metti sul tavolo degli esempi oggettivi che ti hanno portato a formulare quel pensiero “Ho notato questo, ho sentito quella persona dire… ho visto le tue espressioni quando…
3. Esprimi come ti senti. Questa cosa mi fa sentire…. (preoccupato, deluso, dispiaciuto, ho la sensazione che tu non abbia fiducia in me…)
4. Verifica “È così? Ho avuto la giusta sensazione o mi sono sbagliata?”
5. Chiarisci. “Dovesse capitare ancora fammelo notare subito… vieni subito da me la prossima volta… parliamone…”
In questo modo ciò che era una tua percezione viene risolto o cambiato e ciò che invece risulta essere oggettivo può essere da te, da voi, gestito e appianato di comune accordo.
Buon allenamento,
Giulia