Come ci si attrezza mentalmente a reggere la tensione, ridurre lo stress, allontanare le distrazioni, e migliorare la concentrazione di cui hai bisogno per ottenere prestazioni ottimali?
In questo articolo ti introduco 3 strumenti di coaching che utilizzo in modo approfondito nelle mie sessioni per preparare una performance di alto livello.
Immagino tu sappia già che non è una forzatura affermare che i grandi atleti hanno successo perché sanno come gestire mentalmente i momenti topici della gara.
“Curare solo l’aspetto tecnico di questo sport non ti porterà molto lontano”, ha detto l’oro olimpico, la ginnasta Shannon Miller.
“L’aspetto mentale è quello che ti spingerà più in là, soprattutto quando si sta parlando del meglio del meglio. Nei giochi olimpici, tutti sono atleti di talento. Tutti si allenano duramente. Ognuno fa il lavoro che deve fare. Ciò che separa le medaglie d’oro dalle medaglia d’argento è semplicemente il gioco mentale”.
Il fattore determinate che distingue il successo dal fallimento della performance di alto livello consiste proprio in come prepariamo mentalmente la nostra competizione.
Senza la giusta solidità, anche l’atleta più dotato tecnicamente e fisicamente è destinato ad esprimere solo una parte del suo potenziale.
Da ex sportiva professionista e mental coach ti garantisco che è possibile programmare e condizionare la tua mente a vincere.
Ecco qui di seguito 3 strumenti di coaching che ogni atleta di successo utilizza per potenziare la propria performance:
1. Tecniche di respirazione e di rilassamento guidato
Imparare a rilassarsi attraverso degli audio guidati è utile a staccare la spina, a dedicarsi dei minuti di silenzio, ad apprendere e rendere automatica una respirazione consapevole e di qualità. Per un atleta la capacità di rilassarsi ha un grande impatto nella concentrazione, nel recupero delle energie fisiche e mentali. Grazie al rilassamento profondo può imparare ad entrare nello stato di flow, insegnare alla sua mente a generare pensieri di relax e sperimentare nel proprio corpo tutti i benefici del rilassamento. Questa tecnica consente all’atleta di liberarsi da preoccupazioni, ansie, pensieri che lo opprimono, tensioni, ostacoli… e lo educa a stare fermo, nel qui e ora, dove ha tutto ciò che gli serve sapere.
Ecco in pratica come funziona:
Prepara una musica piacevole da mettere in sottofondo, e fai in modo che nessuno ti possa disturbare per qualche minuto. Mettiti in una posizione comoda e fai un bel respiro profondo. Quando vuoi, chiudi gli occhi e posiziona le tue mani sulla pancia. Inizia a concentrarti sul ritmo del tuo respiro e respira con l’addome e la pancia, non con le spalle. Ad ogni inspirazione immagina di introdurre tramite il naso fino alla pancia serenità e tranquillità dentro di te…. Ad ogni lunga espirazione fatta con la bocca aperta lascia andare tensioni, preoccupazioni, stanchezza…puoi anche emettere un suono se vuoi.
Mentre rendi sempre più profondo e rilassato il tuo respiro… consapevole del peso delle gambe comodamente adagiate sulla sedia, e, consapevole delle braccia appoggiate sul grembo rilassate… consapevole del naturale movimento del petto che sale e scende per il respiro…immagina una piacevole e dolce onda di relax che parte dal tuo capo e che, lentamente, molto lentamente, scende dalla fronte fino ai piedi, rilassando ogni muscolo che incontra, in profondità. Prendi in rassegna ogni muscolo, e distendilo… la fronte, le guance… il collo… le spalle… il petto…la schiena, l’addome… la zona lombare… i muscoli delle gambe… le ginocchia…i polpacci… fino ai piedi… e lascia che ogni tensione e stanchezza scivolino via… per poi tornare nel qui e ora ricaricato e rigenerato… “
Questo è un semplice esempio di rilassamento corporeo che non vuole sostituire un lavoro profondo di sessione di coaching, ma ti offre un primo passo per iniziare a comprendere e sperimentare subito il rilassamento.
2. Anticipazione mentale
Molti atleti hanno raggiunto le loro imprese sportive grazie all’anticipazione mentale del proprio successo. Anticipare il successo significa vedere nei dettagli le immagini della propria partita, la propria gara, significa vedere te stesso al meglio di te, ascoltare i suoni, ciò che dici a te stesso, i rumori del pallone; significa sentire la consistenza del pallone tra le mani, percepire la sensazione di concentrazione, determinazione e coraggio nel tuo corpo come se stesse accadendo ora. Visualizzare è molto di più che “pensare” alla propria partita, poiché le immagini sono il linguaggio della nostra mente. Quando l’atleta fa la visualizzazione sente profondamente quello che sta succedendo e vive l’evento come se stesse accadendo ora. Ogni senso è coinvolto, e quanto più ricca sarà l’esperienza di dettagli, tanto più sarà efficace perché:
il nostro cervello non riconosce ciò che è vividamente immaginato da ciò che è reale.
Più l’atleta è specifico in questa fase, con visualizzazioni preparate ad hoc, più è in grado di condizionare la sua mente a prepararsi a quell’ esperienza. La sua mente infatti, andrà a visitare quei luoghi prima che lo faccia il corpo, così, quando accadrà, non sarà la prima volta. È come stabilire delle corsie dentro le quali stare per raggiungere il traguardo, e insegnare alla mente ad entrarci proprio in quel dato momento. Con una visualizzazione guidata si porta il corpo ad uno stato di condizione ottimale, si lavora per aumentarne le capacità, perfezionare e rendere il gesto tecnico familiare, focalizzarsi sui giusti aspetti della gara, gestire gli imprevisti, migliorare la percezione, l’attenzione.
3. Cura del proprio dialogo interno
Su cosa si focalizza un atleta vincente? Che domande si pone? Con quale tipo di linguaggio parla a se stesso? Usando quali vocaboli? Cosa fa per approcciarsi alla gara?
Il giocatore che si appresta alla partita deve fare necessariamente attenzione alla propria vocina interna, affinché sia per lui un aiuto, una forza, un’arma vincente, e non una fonte di insicurezza, paura, e auto-sabotaggio. Il modo in cui l’atleta comunica a se stesso influenza lo stato d’animo con cui affronta le situazioni, intensificando o attenuando l’emotività. La cosa interessante è insegnare all’atleta ad avere il controllo di questo aspetto, ad averne la responsabilità, ad essere il regista del film che vuole far partire, e che troppo spesso viene lasciato al caso. Non solo, la partita inizia ad essere curata molto prima del fischio d’inizio con la personale routine: ogni azione e abitudine che avvengono durante la preparazione e il riscaldamento sono “sacri” nell’equilibrio della performance e richiedono attenzione e condizionamento.
Questo tipo di allenamento mentale (e anche qui la parola chiave è allenamento), al pari della programmazione tecnica, tattica e fisica, va eseguito con metodo.
Quando lavoro con gli atleti mi piace usare la metafora della doccia: non basta farsene una al mese per restare puliti e profumati. C’è bisogno di quotidianità; per questo il lavoro mentale va integrato alla routine giornaliera dell’atleta.
Per strutturare in modo personalizzato ed efficace il tuo allenamento mentale, o quello dei tuoi atleti o quello dei tuoi figli scrivimi a: giulia@giuliamomoli.com
Giulia