Ecco un articolo in cui ti spiego chi è lo Sport Coach, così da chiarire ogni dubbio!
Un mental coach opera con chi desidera massimizzare la qualità dei propri risultati e lo fa in 3 diversi ambiti: in ambito life, in ambito business ed in ambito sport.
Lo Sport Coaching
Lo Sport coaching nello specifico si rivolge a professionisti e amatori di tutte le discipline: atleti, allenatori, dirigenti, società sportive genitori e giovani.
Mi piace sostenere che un mental coach lavori sulla libertà personale: ti rende libero da zavorre che ti appesantiscono -magari da anni- come le paure, i dubbi, i pregiudizi, lo stress, i condizionamenti esterni, le cattive convinzioni, e mette il focus sulle risorse che già possiedi migliorando le tue abilità sia di atteggiamento che di strategie.
Un mental coach ti aiuta a raggiungere un radioso futuro più facilmente e più efficacemente, e lo fa attraverso il cambiamento: tante volte basta quell’intuizione, o quel minuscolo click dentro di te per realizzare un grande cambiamento nella tua vita e fare la differenza in campo.
Con lo sport coaching si lavora:
• sull’ atteggiamento utile a vivere una vita e una performance più felice e produttiva
• sul metodo osservando e riproducendo i comportamenti eccellenti di chi ha già raggiunto dei risultati
• sulle strategie per comprendere quali abilità e quali sistemi ti consentono di raggiungere i tuoi obiettivi.
Il presupposto da cui parto è che la mente e le emozioni possono esser allenate.
La maggior parte degli sportivi mi contatta proprio per imparare a gestire al meglio i propri stati d’animo. Nelle palestre, nelle piste, nei centri sportivi riecheggia spesso la frase:” Quell’atleta ha una gran testa”, oppure “quello non ce l’ha…”, “quella giocatrice sotto pressione rende bene”, “quell’altra perde la testa”, come se avere o non avere la testa fosse una abilità innata, assodata e non condizionabile.
Proprio perché nel coaching considero il cervello come un muscolo, pur sapendo che non è così, insisto molto sul fatto che la nostra mente debba essere allenata tanto quanto la parte tecnica, quella fisica e quella tattica della performance. Solo così l’atleta può ampliare lo spettro delle sue capacità e accedere a tutto il potenziale di cui è dotato e per cui duramente lavora.
Quanto hai allenato finora la tua mente?
Quanto ti sei allenato per gestire i tuoi stati mentali ed emozionali?
La risposta è niente oppure è poco, poco che generalmente fai in totale autonomia, secondo il buonsenso o con l’aiuto di qualche libro.
Per quanto mi riguarda, queste tematiche andrebbero insegnate a scuola durante l‘età sensibile dell’adolescenza. Pensa a come migliorerebbe la qualità della vita se già da ragazzi potessimo acquisire le risorse necessarie a conoscerci in profondità e a relazionarci meglio con noi stessi, la nostra crescita, i nostri desideri e con gli altri.
Non avviene così, ma grazie all’affiancamento di un coach, tutto ciò si può imparare.
Gli sportivi, e con sportivi intendo atleti, allenatori, genitori, dirigenti e tutti coloro che gravitano intorno alla performance, che si rivolgono a me sostanzialmente lo fanno per due motivi: o perché hanno un problema di cui vogliono sbarazzarsi, o perché hanno un obiettivo da raggiungere.
O entrambi!
Generalmente o sono stanchi di una situazione dalla quale non sanno uscire da soli ad esempio crisi, momenti sfidanti, infortuni, stanchezza, performance di bassa qualità, stress, ansia da prestazione, cattive abitudini…, oppure sentono di avere potenzialità inespresse e vogliono di più come obiettivi importanti da raggiungere, più sicurezza, strategie vincenti, migliore atteggiamento, dialogo potenziante….
Un coach quindi, è una risorsa che fornisce gli strumenti per massimizzare le tue prestazioni semplificandoti la vita: senza creare dipendenza, ma al contrario creando autonomia e la sensazione: “sono in possesso delle mie capacità e so esattamente cosa fare e come farlo”.
Compito del coach è quello di far crescere l’individuo, metterlo nelle condizioni di essere consapevole di ciò che gli è utile o non utile e di renderlo solido attraverso l’allenamento mentale.
Lo Sport coaching ti dà strumenti
Da atleta che ha sperimentato diversi approcci tra cui l’affiancamento di un mental coach, Alessandro Mora, mentre giocavo per la Nazionale di Beach Volley, posso dire che il beneficio maggiore che ho vissuto è stato proprio quello di inserire nella mia routine di atleta mattoncini concreti come esercizi, domande, tecniche, competenze e visualizzazioni, prova tangibile dell’allenamento mentale che stavo seguendo.
Sapere che avevo allenato tutto ciò che potevo da un punto di vista tecnico, fisico e mentale, mi faceva sentire davvero bene!
Uno sportivo chiede di essere supportato in un momento di crisi, di migliorare la qualità delle sue performance e del suo approccio, di essere più lucido, concentrato, sicuro, determinato, di imparare a gestire i propri stati d’animo invece di esserne vittima, chiede di migliorare la sua autostima, di comprendere i suoi schemi di pensiero o di perfezionare un gesto tecnico.
Come ogni individuo, desidera essere felice, soddisfatto del proprio lavoro, e vincente.
Naturalmente per uno sportivo i risultati sono molto importanti.
Ma ancor prima di quelli in gara, un coach misura i risultati del miglioramento attraverso visibili e misurabili comportamenti del proprio atleta in allenamento.
Ogni atleta famoso, ogni performer ha un coach personale. Qualcuno che li osserva e dice: è davvero quello che volevi fare? Volevi farlo così? Un coach ti offre nuove prospettive. Ti permette di sapere come il mondo ti vede dall’esterno e questo ha un valore pazzesco. Un coach serve davvero.
Eric Schmidt CEO Google
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A presto,
Giulia