L’ allenatore ha delle decisioni scomode da comunicare. Fa parte dei suoi compiti.
Quelle decisioni che sai che feriranno, che troveranno disaccordo, che scateneranno rabbia, incomprensione, resistenza e anche dolore.
Situazioni che vanno affrontate con coraggio e attenzione.
Mi sono trovata a vestire i panni dell’atleta e ti posso garantire che non è semplice digerire quei momenti. Fa parte del gioco e dei ruoli, ma avrei desiderato ricevere maggiore empatia.
Non puoi indorare la pillola, non puoi girarci intorno. Non puoi prenderti gioco dell’atleta che hai di fronte. Ma devi averne cura, quanto più possibile, pur sapendo che potrebbe non comprendere le tue scelte.
Come fare?
- Sii giusto. Non cattivo, non buono, ma giusto.
- Sii sincero e trasparente, glielo devi.
- Sii oggettivo. Parla di cose concrete, motiva la tua decisione.
- Abbi cura delle parole che userai per spiegare le tue decisioni. Ci sono parole e parole, sceglile con consapevolezza.
- Fornisci degli stimoli o degli obiettivi o delle aree di miglioramento sulle quali lavorare, affinché l’atleta abbia una direzione verso la quale muoversi.
- Fallo di persona, mettici la faccia. Mai al telefono o mai attraverso un’altra persona.
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