In questo articolo voglio darti un esercizio che ti permetterà di migliorare la tua capacità di ascolto e la sintonia con il tuo atleta / interlocutore.
Saper ascoltare è una abilità molto utile per un allenatore, un dirigente, e per chiunque desideri entrare in sintonia con il proprio interlocutore.
Spesso passiamo la maggiorparte del tempo in cui la persona di fronte a noi ci sta parlando a pensare a cosa dire per fare una buona impressione o per dare la risposta più adatta.
Ti è mai capitato di presentarti ad un’altra persona, dirvi reciprocamente il nome e dimenticartelo dopo un solo istante?
Oppure ti è mai capitato di avere un atleta che ti comunica il suo sentire ma che dopo averlo fatto si incupisce, distoglie lo sguardo, si chiude, oppure si innervosisce e si difende?
Probabilmente questo avviene perché non si è sentito ascoltato e ti sei limitato a dargli la tua “mappa del mondo” senza prima aver accolto la sua.
Quando non ascoltiamo ci perdiamo dei dettagli importanti dell’altra persona.
Magari ti resta impresso il suo modo di comunicare, ti restano impresse le emozioni che voleva esprimere, ma se ti perdi le parole che usa – le SUE parole -, perdi una parte del suo mondo interiore.
Uno dei modi che ti suggerisco di allenare per diventare un ascoltatore più efficace è quello di parafrasare ciò che vi state dicendo
Ma prima di spiegarti che cos’è la parafrasi, permettimi di fare un passo indietro.
Come avrai già letto in tanti miei post e articoli è fondamentale sapere fare domande efficaci per ottenere risposte di qualità da parte dei nostri atleti.
Perché la qualità delle domande che formuli influenzerà la qualità delle risposte che ottieni.
Tieni presente questo, le domande che fai ti possono servire a:
- settare/cambiare una direzione
- prendere maggiori informazioni.
Ad esempio chiedere ad un tuo atleta
“Perché sei così scarico oggi?”, non è una buona domanda.
Chiedere:
“Cosa puoi fare per essere più energico adesso?” è una domanda migliore.
“Perché non ti stai impegnando?”, mmm non buona.
“Come potresti fare meglio questa cosa?”, questa è ok.
Oppure potresti fare delle domande per prendere ulteriori informazioni rispetto una tematica che noti o che l’atleta ti porta all’attenzione.
“Quando ti capita? Con quale frequenza?”
“In che cosa consiste questa cosa?”
“Cosa accade nello specifico?”
“Per quanto tempo?”
“Coinvolge solo te o anche altre persone?”
“Accade solo qui o anche in altri contesti?”
Queste domande (chi – cosa – come – dove – quando) ti servono per ottenere maggiori informazioni.
A questo punto hai bisogno di ridefinire le informazioni che ti sono state date, e qui entra in ballo la parafrasi
La parafrasi è una struttura del dialogo strategico che ti consente di riassumere il concetto appena espresso dal tuo interlocutore.
Dopo avergli fatto qualche domanda, o dopo averlo “semplicemente” ASCOLTATO in ciò che ha da dire, dovrai ripetere le cose che ti ha appena detto restando il più fedele possibile alle parole che ha utilizzato.
La formula con cui ti suggerisco di farlo, sia per essere elegante, sia per fargli comprendere che stai per parafrasare è:
“Se ho capito bene mi stai dicendo che…”
Oppure
“Correggimi se sbaglio, mi hai detto che…”
Quindi per sintetizzare
- Ascolto in maniera attiva quello che il mio Atleta mi sta dicendo, oppure faccio delle domande e poi ascolto in maniera attiva le risposte.
- Dopo qualche frase faccio una parafrasi, ovvero ripeto ciò che mi ha detto.
La parafrasi, oltre ad allenarti a diventare un ottimo ascoltatore ha altri vantaggi:
- Permette a te di verificare se hai capito bene (quindi non interpreto rischiando di commettere errori)
- Permette alla persona di riascoltare attraverso le tue parole ciò che ha detto e di processarlo mentre lo fa (e molte volte farlo la aiuta a prendere consapevolezza e ridimensionare immediatamente il problema)
- Ti permette, in caso di “si, proprio così”, di siglare già un primo accordo
- Crea sintonia ed empatia.
Buon allenamento!