Quando ripenso alle mie migliori prestazioni sportive… beh… non le ricordo!
Ricordo esattamente la sensazione di grande presenza che avevo mentre giocavo, ma non ricordo lo svolgimento della gara.
Come ho guadagnato i punti, le difese, gli attacchi, le battute… nulla.
Se dovessi utilizzare degli aggettivi direi che mi sentivo in armonia e in equilibrio, ma allo stesso tempo accesa, ispirata, motivata. Ero assolutamente centrata, mi sentivo la persona giusta al posto giusto. E il mio corpo rispondeva esattamente alle mie richieste. Mi sentivo libera, pienamente funzionante, un tutt’uno con il campo e il pallone. Leggera.
Tim Gallway, il fondatore dello sport coaching, dice che
“La mente è quieta quando è ferma nel qui e ora, e attore e azione sono un tutt’uno.”
Pensaci: il giocatore nel flusso non pensa a come, quando, o perfino dove colpire la palla. Non si sforza di colpirla, e dopo il colpo non pensa a quanto il contatto con essa sia stato buono o cattivo.
Invece sembra colpire la palla attraverso un processo che non richiede alcun pensiero.
Potrà esserci consapevolezza della visione, del suono e del feeling della palla, forse anche dell’aspetto tattile, ma il giocatore si limita a sapere – senza pensare – quel che deve fare.
I più grandi risultati sportivi arrivano quando la mente è solida come un sasso, ma flessibile e morbida come l’acqua.
L’armonia tra mente e corpo nasce quando la mente è calma (che non significa rilassata o passiva), recettiva, adeguatamente sfidata ed orientata ad un compito.
Solo allora si raggiunge la performance ottimale.
Scrivimi per allenarti insieme a me ad entrare nel flow.