La fretta è un’acerrima nemica della nostra trasformazione.
Nel cambiamento di un gesto tecnico, nel miglioramento della prestazione fisica, nella cura del nostro corpo, nel realizzarsi di un rapporto felice.
Caricarsi di aspettative eccessive in relazione ai risultati da ottenere e al tempo impiegato, può portare in breve tempo ad abbandonare anche i migliori intenti.
Avere fretta spinge a pianificare l’errore peggiore, quello di mollare non appena le cose non vanno come avevamo previsto (e probabilmente preparato male).
Il risultato? Dopo uno o due mesi siamo completamente demotivati e abbandoniamo ogni proposito.
Il nostro sabotatore interno si sarà divertito nel sussurrarci continuamente frasi del tipo:
“Non mi piace… è faticoso…”.
Avere fretta significa chiudere la mente e non riuscire a comprendere come uscire dal problema.
Per ottenere risultati duraturi è necessario sostituire le nostre abitudini lentamente, collegando il cambiamento a una conquista e a un progresso, all’allontanamento di una sofferenza e al raggiungimento di un piacere, così che il nostro cervello più istintivo ci sostenga invece di boicottarci.
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