Quando i ragazzi hanno iniziato a fare agonistica avevano 8 e 9 anni, erano appena dei piccoli nani… ma lo sono ancora! In estate frequentavano i centri estivi assieme ai compagni di tennis. Ricordo in una di quelle occasioni di aver partecipare ad un incontro organizzato dalla federazione per i genitori. Ed ascoltando un preparatore mentale molto in gamba, riflettevo sul valore che possano trarne già così piccoli dall’essere affiancati lungo la crescita da un preparatore mentale. Perché seppur molto giovani, nello sport di oggi si richiede a questi giovani atleti prestazione e impegno che fino a qualche anno fa erano riservati a ragazzi adolescenti. Il lato più difficile da gestire riguarda l’ambiente dello sport che tende a trascinarli in una spirale di competitività e a far crescere ansia e stress dentro e attorno a loro. Questo può diventare difficile da gestire e da comprendere.
Sono una mamma di tre agonisti, pur se ognuno di loro con modalità di reazione agli stimoli dell’ambiente diversi, dal momento in cui ho capito di poterli far seguire da un preparatore mentale, regalando loro strumenti e un po’ di attrezzatura da mettere nella casetta degli attrezzi della vita, mi sono resa conto che il vero problema diventava trovare nella moltitudine, una persona veramente in gamba, capace di comprendere sul serio e comunicare con dei clienti tanto piccoli, ma con problemi simili agli adulti. Più che un progetto, la mia diventava un’impresa, perché una delle professioni più popolose, assieme al mondo degli integratori, oggi è il mondo della coaching.
Da lì a poco più di un anno, un giorno leggendo un articolo postato da un amico ho scoperto Giulia. Ciò che scriveva corrispondeva esattamente a quel che penso: il cervello è come un muscolo e quindi va allenato. Questa frase per me ha significato molto perché era esattamente il mio modo di pensare. Noi esseri umani possiamo essere in grado di lavorare su ogni parte di noi stessi.
Giulia è un’atleta con grinta, ed energia incredibili che trasmette assieme ad una grande delicatezza umana. Giulia e un’anima ricca di vitalità e voglia di crescere e mettersi in gioco. E queste doti mi piacciono molto accanto ai miei figli.
Il primo pensiero che mi viene in mentre riguarda il più giovane dei miei tre figli, ha ottime capacità motorie in campo ed è molto abile nel gioco. Ma è frenato e alle volte bloccato dalla timidezza e dall’impulsività che non riesce ancora a gestire. Nello sport non si fa che parlare di testa. Quel ragazzo ha la testa, l’altro ha talento ma non la testa e così via… io penso che ci sia del vero ma come ogni parte del corpo va compresa e allenata all’uso.
Giulia sta insegnando loro ad utilizzare la mente, mostrandogli, attraverso anche tecniche, il potere che essa ha nelle nostre mani. Tra Lei e me c’è un ottimo confronto che mi rincuora perché quel che io leggo come genitore nel quotidiano e non sempre con lucidità, assieme a lei, alle sue capacità ed esperienza, sia in campo che come coach, rende la mia lettura più scorrevole e questo nostro viaggio di scoperta dell’anima dei miei figli molto bello e importante.
Consiglio ad ogni essere umano di indagare nella profondità della propria. Lo sport per un genitore rappresenta un mezzo eccezionale di conoscenza dei nostri figli e come specchio di noi stessi, attraverso il viaggio che compiamo assieme. E se una persona come Giulia Momoli ci accompagna per un tratto io provo tanta gratitudine verso l’universo.